PARTITI PADRONALI E DIRITTI CIVILI

Ma l'IDV li supera!!! Che significa, mi chiedo. In un articolo di un portale locale in cui si trattano questioni piedimontesi relative al PDL si tira in ballo la lista di IDV per le elezioni regionali molisane e il presidente nazionale di Italia dei Valori Antonio Di Pietro. Operazione scorretta. Se si voleva trattare la politica condotta da IDV bisognava cominciare a riferire di quanto messo in campo da Italia dei Valori a Vasto dove abbiamo gettato le fondamenta del Nuovo Ulivo che si dovrà far carico di ricostruire il Paese dai guasti del Berlusconismo. In quanto alla lista presentata da IDV alle elezioni regionali molisane, non tocca certamente a me fare il difensore d'ufficio di Antonio Di Pietro. In ogni caso quel portale mi tira in ballo e provo a rispondere. Perchè è stato candidato Cristiano Di Pietro? Semplice: 1)è stato proposto in maniera unitaria dal circolo IDV di Montenero, uno dei più rappresentativi del Molise; 2)perchè è da sempre un attivista di IDV, partito per il quale non lesina da dieci anni impegno in ogni tipo di promozione (dall'attacchinaggio dei manifesti alla raccolta firme referendaria); 3) perchè ha sempre dimostrato di raccogliere voti sulla propria persona nel suo territorio; 4)perchè, pur essendo figlio di Antonio Di Pietro, continua a godere dei diritti civili e politici. Qualche informazione, visto che ci siamo. Cristiano Di Pietro, figlio di Antonio Di Pietro, ha fatto per 19 anni il poliziotto. In strada. Ha fatto per 5 anni il Consigliere Comunale a Montenero di Bisaccia, anche di maggioranza, senza mai essere nominato assessore. E' stato poi eletto Consigliere Provinciale che ha fatto per altri 5 anni. Ha diritto o no a essere candidato dal proprio partito quale espressione politica migliore dal e per conto del proprio territorio? Un’osservazione: Antonio Di Pietro, accusato- a torto e strumentalmente- a più riprese di essere a capo di un partito padronale, non si è mai sognato di indicare Cristiano a nome del partito per il Parlamento (e il Porcellum non lo avrebbe forse consentito?), nel listino regionale o per un assessorato. Ma può un padre impedire ad un figlio di dare sfogo alla propria passione civile e politica o ad un territorio di indicare un candidato?

Riflettete, vi prego, cari giornalisti e curatori di siti web, prima di cercare la notizia scandalistica a poco prezzo. Ben altre sono le vergogne d'Italia. Peccato che sembriamo quasi esserci assuefatti e rassegnati ad esse! Far ripartire l’Italia sarà davvero impresa improba, per chiunque, se non recupereremo dignità civile, capacità di indignarci per lo stato di degrado morale ed etico a cui siamo stati precipitati e quel minimo di obiettività indispensabile per non cadere nel facile qualunquismo e nel tarlo dell’antipolitica.

Emilio Iannotta


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