Lettera aperta ai cittadini del Matese e dell'Alto Casertano per referendum abrogativo della legge elettorale

Cari CONCITTADINI,

-dopo le elezioni amministrative che hanno sancito la ripresa del centrosinistra e che, soprattutto, hanno visto le splendide cavalcate di Giuliano Pisapia a Milano e di Luigi de Magistris a Napoli;

-dopo la formidabile vicenda referendaria a difesa di diritti fondamentali quali acqua, ambiente e giustizia realizzatasi grazie alla partecipazione convinta e spontanea di tanti cittadini;

-dopo un breve periodo di meritato riposo che ci è stato comunque rovinato dalle inquietanti notizie di una ulteriore finanziaria di cui si dovranno ancora una volta farsi carico enti locali, lavoratori, pensionati e quanti già onorano i loro dovere di onesti cittadini che pagano le tasse mentre la Casta preserva pressoché intatti i propri indecorosi privilegi e gli evasori continuano a farla franca;

abbiamo, per iniziativa di Italia dei Valori, di SEL, di Mario Segni e di alcuni coraggiosi esponenti del PD capeggiati da Arturo Parisi, una irripetibile occasione: liberarci del Porcellum, della indecorosa legge elettorale targata Calderoli e votata a suo tempo, oltre che dalla Lega Nord, da Forza Italia di Mister B, da Alleanza Nazionale di Fini e dall’UDC di Casini. Legge che ha trasformato il Parlamento in un’accozzaglia di gentil donne e di disponibili”, di personaggi attenti unicamente ad ingraziarsi il capopartito che redige le liste elettorali e che decide chi merita di divenire Parlamentare. Non è un caso che strenuo difensore dell’attuale legge elettorale è Mister B, uno che le “gentil donne” ha dimostrato di tenere molto a cuore e da sempre maestro nell’arte di “sedurre” soggetti “sensibili e disponibili”.

Sono orgoglioso che il referendum parte soprattutto per la determinazione di Antonio Di Pietro e di Italia dei Valori. Allo stesso tempo credo sia opportuno che di esso si approprino i cittadini, al di là del colore politico, perché è interesse di tutti avere Parlamentari dignitosi, che recuperino autorevolezza al Parlamento, e che rendano conto del proprio operato innanzitutto al proprio territorio e ai propri elettori.

L’Italia ha davvero bisogno di ritornare un Paese che premia il merito e la responsabilità e non più l’appartenenza e la disponibilità verso il potente di turno. Ha bisogno di sprigionare le proprie energie e le proprie competenze e non rimanere ingessato da caste economiche e politiche che si auto preservano spesso e sovente intrecciandosi con il malaffare.

Il Comitato Referendario ha promosso due quesiti referendari (allegati) che hanno il medesimo obiettivo di cancellare tutto o in parte il Porcellum e di ripristinare il Mattarellum.

Inoltre per dare un segnale tangibile anticasta e per ripianare almeno in parte il progressivo e sempre più preoccupante deficit di bilancio dello Stato Italiano, Italia dei Valori ha promosso una legge di iniziativa popolare per l’abolizione delle province.

L'iniziativa dell'abolizione delle province, alla pari di quella per l’abrogazione dei vitalizi parlamentari, è stata portata in Parlamento dall'Italia dei Valori non più di due mesi fa, ma una maggioranza trasversale ai due poli l'ha bocciata, mantenendo intatto un carrozzone di consulenze, poltrone e doppi incarichi che grava sulla spesa pubblica per cifre tra i 5 e i 12 miliardi di euro l'anno. L'abolizione di questo ente ormai inutile, che potrebbe benissimo delegare le proprie competenze a regioni e comuni, è nel programma elettorale di tutti i partiti, ma quando poi si è arrivati alla votazione quasi tutti si sono tirati indietro.

L'Italia dei Valori ha allora rilanciato l'idea con il sostegno del popolo, che nel nostro Stato dovrebbe essere sovrano: almeno 50mila firme per ripresentare in Parlamento l'abolizione delle province, non più con il solo supporto dei parlamentari IDV ma con le decine di migliaia di firme di tutti quei cittadini stanchi della casta, degli sprechi e dei privilegi.

Su questi temi, sono convinto, solo un’azione decisa dei cittadini potrà essere efficace per portare i costi della politica in Italia a standard europei, che siano rispettosi delle difficoltà in cui versa il Paese e dei sacrifici che si chiedono a cittadini, lavoratori e pensionati.

Abbiamo poco tempo per raccogliere le firme per referendum e legge di iniziativa popolare. L’impegno deve essere concentrato in un mese. Inizierà il 20 agosto e deve ultimarsi, compresa autenticazione delle firme e loro certificazione, entro il 20 settembre.

Pertanto chiedo:

-a quanti di voi sono consiglieri comunali a manifestarmi in tempi stretti la loro disponibilità a fungere da autenticatori per le firme raccolte nei propri comuni;

-a quanti vogliono collaborare nella raccolta firme a manifestarmi in tempi stretti la loro disponibilità in tal senso;

-a quanti di voi vogliono esclusivamente sottoscrivere le nostre proposte a manifestarmi la loro determinazione in modo che io possa indicare loro tempi e luoghi della raccolta firme.

Cari concittadini il nostro tempo è adesso: se non ora, quando?

emilio_iannotta@virgilio.it


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