E' da poco terminata a Mignano Monte Lungo la 64° celebrazione della Liberazione italiana dalla dittatura fascista, alla presenza del Capo dello Stato Giorgio Napolitano, che ha ancora una volta ribadito come questa giornata, questo ricordo di persone che hanno dato la vita per la nostra Libertà, debba unire tutti gli italiani, e non dividerli.
I valori, le speranze, la voglia di libertà e di democrazia, che hanno spinto i partigiani a "resistere", a lottare, a morire, sono alla base della nuova Italia Repubblicana, della nostra Costituzione. Se oggi siamo liberi, in uno Stato che si può ancora definire democratico, è perchè qualcuno, poco più di sessant'anni fa, ha combattuto o è morto per noi, che siamo loro figli o nipoti.
E mai come oggi dovremmo veramente sentire questa giornata come portatrice di valori di cui abbiamo ancora, in un creto senso, bisogno. C'è chi afferma che la Resistenza non è mai finita. Che continua ancora oggi. Certo, non è quella combattuta sulle Alpi con i fucili, e si è evoluta nelle espressioni e nei "campi di battaglia", ma i valori, gli ideali, sono sempre quelli. Oggi dobbiamo Resistere di fronte ad un Parlamento schiavizzato, di fronte una Informazione non libera, di fronte ad una Illegalità dilagante e ad una Giustizia martoriata. Sono questi i nuovi "fronti", che mettono a repentaglio anche le conquiste del 25 Aprile del 1945. Ed è per queste ragioni che il giorno della Liberazione deve assumere anche un altro significato, di guida, di esperienza, d'incoraggiamento per vincere, civilmente e democraticamente, le battaglie del nostro tempo.
Ma oggi non deve essere il giorno delle polemiche, ma dell'unità politica. Il Presidente del Consiglio Berlusconi finalmente ha deciso di celebrare questa giornata. Per la prima volta. Ma meglio tardi che mai.
mirco_siri
buon 25 aprile a tutti