Pubblico di seguito, tratto da http://andreainforma.blogspot.com/, brillante blog di Andrea De Luca, un interessante articolo che gradirei tanti commentassero. Andrea è un giovane laureando in Scienze della comunicazione, collabora con Legambiente ed è attivista di IDV di Pietramelara.
Personalmente conosco bene la teoria della coltivazione e gli effetti perversi che essa può determinare. Sono pediatra e atterrisco quando vedo bambini e giovani ( e, spesso, purtroppo, anche i loro genitori) uniformarsi a comportamenti stereotipati e inculcati loro dai mass media con finalità e metodologie studiate a tavolino e finalizzate a reprimere l'esercizio della riflessione e della disamina critica. Inorridisco quando vedo i giovani (fortunatamente non tutti) muoversi come capre, con lo stesso taglio di capelli e lo stesso abbigliamento, che seguono la moda e l'imbonitore di turno.
E, a ben pensarci, questo mio senso di ribellione è stato il principale motivo della mia discesa in campo in politica. Da padre e pediatra, innanzitutto. Certamente vi sarete accorti che nessuno meglio di Silvio Berlusconi ha saputo fare propria, interpretare e mettere a frutto la teoria della coltivazione, traendone, allo stesso tempo, vantaggi economici, politici e giudiziari. Non sono un caso l'abolizione delle preferenze, la dequalificazione del Parlamento ridotto a ratificare decreti leggi e ricattato da continui ricorsi al voto di fiducia, i messaggi in cui si sollecita una riforma che consenta solo ai capigruppo il voto in aula, il tentativo di delegittimare le Istituzioni (Carta Costituzionale, Corte Costituzionale, Presidente della Repubblica) e la Magistratura. Non è un caso la sollecitazione ad un Presidenzialismo forte.
In buona sostanza, da grande venditore, imbonitore di coscienze e profondo conoscitore delle debolezze umane italiche Silvio Berlusconi ha applicato in politica la teoria della coltivazione.
A noi che ci opponiamo, con un sussulto e un moto di ribellione che montano irrefrenabili dalle viscere e dal cuore, a questo pensiero, che si vorrebbe unico o quanto meno dominante, ci è consentito dire che stiamo conoscendo e subendo un fascismo moderno, imposto non con la clava ma con la perversa e strategica occupazione di menti, Istituzioni, mass-media? Ci è consentito dire che tale fascismo moderno si regge ormai solo sul ricatto di quanti, giornalisti e politici (della propria parte e non solo) sono scesi a compromessi con il grande imbonitore per vantaggi personali, politici, professionali, imprenditoriali e giudiziari? E come dimenticare le intimidazioni subite da quanti hanno provato a porre freno (ricordate la vicenda Boffo, i continui attacchi a Fini, i falsi dossier sugli avversari politici) da parte del braccio armato mediatico del premier? E le richieste di risarcimento spropositato ai giornali che si sono permessi di porre domande, come pure l'accantonamento di giornalisti scomodi o la volontà di imporre un uomo "affidabile" alla Presidenza della Commissione di vigilanza RAI, non sono segnali di decadimento della democrazia?
Bene, se le coscienze di altri son sopite, le nostre sono ben deste e allertate. Noi non vogliamo essere nè adepti nè vittime della teoria della coltivazione. Ci fa orrore. Perciò saremo tutti al NO-BERLUSCONI-DAY e, sono certo, se non ci saranno Bersani e i dirigenti del Partito Democratico, saranno invece presenti e arrabbiati tanti elettori del Partito Democratico.
A riguardo del pensiero espresso da Andrea in tema di vaccinazione anti virus A H1N1, non sono del tutto d'accordo con Andrea. Concordo sulla disinformazione diffusa e sulla confusione innescata in tanti cittadini. Purtroppo in parte credo che ciò vada ascritto al comportamento contraddittorio di alcuni colleghi medici .
Ma, attenzione, anche la rete va usata con intelligenza e capacità critica. Offre grandi spunti, grandi opportunità ma vi si trova di tutto. Anche notizie non suffragate da ricerca scientifica seria e da verifica da parte di organi di controllo riconosciuti dalla comunità scientifiche.
Per conoscere nello specifico la mia posizione, senza tediarvi oltre, potete leggere sul questo blog il comunicato emesso dall'associazione pediatrica matesina, di cui sono il coordinatore.
EMILIO IANNOTTA
I media coltivano dentro di noi il panico
Emilio grazie per aver pubblicato il mio articolo. Già ho espresso quello che penso nell'articolo.
forse avete dimendicato che il vertice dell'allora Mediaset, alloca comunicazione! nel primo governo berlusconi si era trasferito a Palazzo Chigi!
Il maggior problema è, a mio avviso, rappresentato dal fatto che, laddove esiste un patrimonio culturale personale, imbattersi nell'"omogeneizzato globale" può rappresentare un momento di dubbio, di condizionamento o di résa, di fronte alla canalizzazione perversa di messaggi. Ma, ove la personalità è in via di formazione (mi viene da dire: laddove sia in gioco il principio di individuazione), il guasto prodotto è, volutamente, irreparabile.