DOPO LA VERGOGNA DELLO SCUDO FISCALE, LA VENDITA DEI BENI SEQUESTRATI ALLA MAFIA

Dopo "MANGANO E' UN EROE", ci è toccato sentir dire "STROZZEREI CHI HA SCRITTO LA PIOVRA" e ci è toccato leggere che secondo Berlusconi e Dell’Utri nessuno ha fatto più di loro contro la mafia!!!!
A parte che gli arresti che si sono avuti, anche recentemente, di boss delle varie mafie sono il
frutto del lavoro delle forze dell'ordine e della Magistratura inquirente (che, a secondo delle circostanze, delle indagini e degli indagati, viene celebrata un giorno e diventa organica a progetti destabilizzanti filo comunisti quello successivo), è lecito chiedersi se un provvedimento come lo “scudo fiscale” favorisce o meno i mafiosi (con tale norma stanno riportando in Italia i capitali frutto della propria attività criminale esportati all'estero , senza doverne dimostrare la provenienza e pagando un misero 5% per ripulirli, a fronte anche di tasse evase che sappiamo essere almeno dieci volte tanto)?
E l'inserimento nella Legge Finanziaria, in questi giorni in discussione alla Camera, della norma sulla vendita dei beni sequestrati alla mafia (che permetterà alla stessa, attraverso dei portanome, di rientrarne in possesso – statene certi – ad aste ribassate) favorisce o meno i mafiosi?
Pubblico sul tema, tratto da http://www.antonioborghesi.it/, l'intervento di Antonio Borghesi, Parlamentare veneto di Italia dei Valori

Emilio Iannotta

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Ecco cosa scrivono i giudici anche quando hanno archiviato le inchieste per prescrizione dei reati:
Gip di Firenze, Giuseppe Soresina, il 14 novembre 1998
Berlusconi e Dell’Utri hanno intrattenuto rapporti non meramente episodici con i soggetti criminali cui è riferibile il programma stragista realizzato” [ndr il clan corleonese che da vent'anni guida Cosa Nostra, con centinaia di omicidi e una mezza dozzina di stragi]. ……. “una obiettiva convergenza degli interessi politici di Cosa Nostra rispetto ad alcune qualificate linee programmatiche della nuova formazione [ndr Forza Italia]: articolo 41 bis, legislazione sui collaboratori di giustizia, recupero del garantismo processuale asseritamente trascurato dalla legislazione dei primi anni 90”….. "l'ipotesi iniziale [ndr di un coinvolgimento di Berlusconi e dell'Utri nelle stragi] ha mantenuto e semmai incrementato la sua plausibilità"…… “è scaduto il termine massimo delle indagini preliminari”
Gip di Caltanissetta, Giovanni Battista Tona
“Gli atti del fascicolo hanno ampiamente dimostrato la sussistenza di varie possibilità di contatto tra uomini appartenenti a Cosa Nostra ed esponenti e gruppi societari controllati in vario modo dagli odierni indagati [ndr Berlusconi e Dell'Utri]. Ciò di per sé legittima l'ipotesi che, in considerazione del prestigio di Berlusconi e Dell'Utri, essi possano essere stati individuati dagli uomini dell'organizzazione quali eventuali nuovi interlocutori”….”la friabilità del quadro indiziario impone l'archiviazione”
Sentenza della Corte di Assise di Appello di Caltanissetta, che il 23 giugno 2001 ha condannato 37 boss mafiosi per la strage di Capaci, nel 14° capitolo intitolato "I contatti tra Salvatore Riina e gli on. Dell'Utri e Berlusconi"
E’ provato che la mafia intrecciò con i due un rapporto fruttuoso quanto meno sotto il profilo economico”. …”nel 1992 il progetto politico di Cosa Nostra sul versante istituzionale mirava a realizzare nuovi equilibri e nuove alleanze con nuovi referenti della politica e dell'economia. Cioè a indurre nella trattativa lo Stato ovvero a consentire un ricambio politico che, attraverso nuovi rapporti, assicurasse come nel passato le complicità di cui Cosa Nostra aveva beneficiato.”
Le dichiarazioni di Berlusconi superano ormai qualunque immaginazione. E’ esilarante sentirlo dire che nessuno più del suo governo ha agito contro la mafia. Ci chiediamo chi, se non il suo governo, abbia fatto un provvedimento come lo “scudo fiscale” che favorisce i mafiosi ed i capitali che essi hanno all’estero, riducendo il costo della loro “ripulitura” dal 50% al 5%? Ci chiediamo chi, se non il suo governo, abbia inserito nella Legge Finanziaria, in questi giorni in discussione alla Camera, la norma sulla vendita dei beni sequestrati alla mafia che permetterà alla stessa di rientrarne in possesso – statene certi – ad aste ribassate?

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1 Response to "DOPO LA VERGOGNA DELLO SCUDO FISCALE, LA VENDITA DEI BENI SEQUESTRATI ALLA MAFIA"

Antonio Boragine ha detto... 3 dicembre 2009 alle ore 00:24

In merito alla sorte dei beni sequestrati alla mafia, ed in particolare con riferimento ai manufatti immobiliari, sono da tempo convinto che, ove possibile e ove non altrimenti utilizzabili per finalità sociali (attraverso associazioni quali "Libera" o società del tipo "Agrorinasce"), sarebbe opportuno, e direi esemplare, l'abbattimento di tali manufatti: un forte segnale di riappropriazione del territorio da parte dello Stato e di cancellazione dell'arricchimento mafioso. Una tale azione avrebbe, a mio avviso, una fortissima valenza simbolica.

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