Muammar Al Tappon

di Marco Travaglio
tratto da Voglio Scendere

Un solo paese, nel mondo libero, poteva riservare gli onori di Stato a una tetra macchietta come il colonnello Gheddafi: il nostro. Un solo premier, nel mondo libero (anzi, semilibero), poteva non solo accogliere nelle più alte sedi istituzionali, ma addirittura baciare con trasporto un soggetto che fino a qualche anno fa foraggiava gruppi terroristici, cacciava ebrei, faceva abbattere aerei di linea come piccioni (Lockerbie, 270 morti), approntava armi di distruzione di massa (vere), bombardava l’Italia senza neppure centrarla: il nostro. Del resto, dal punto di vista coreografico, c’è un solo un leader al mondo che rivaleggi con Muammar Al Tappon quanto a ridicolaggine, tintura, fard, ombretto, per non parlare del corteo di «amazzoni», versione tripolina delle veline di Villa Certosa. Anche la concezione che i due hanno della democrazia è piuttosto simile, anche se milioni di gonzi italo-padani si erano illusi che Al Tapone fosse almeno uno sfegatato filoamericano, punta di diamante dell’«alleanza contro il terrorismo». Vederlo baciare chi sostiene che «bisogna capire le ragioni del terrorismo» e paragona gli Usa a Bin Laden e sentire Schifani definirlo «uomo di Stato» potrebbe creare qualche spaesamento in un elettorato minimamente avveduto. Dunque non quello del Pdl, che digerisce tutto, anche il fard. Ottimo, come sempre, il Pd che è riuscito a dividersi anche su Gheddafi, grazie all’encomiabile apporto di Mohammed Al Dalemah e del fido Alì Lah Torr, che hanno invitato il colonnello a concionare in Fondazione Italianieuropei. Ribattezzata per l’occasione Beduinieuropei.

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Comments

1 Response to "Muammar Al Tappon"

Anonimo ha detto... 16 giugno 2009 alle ore 14:15

Non c'è da meravigliarsi se il premier in questione ha avuto come testimone di nozze e "mentore" colui -ai tempi capo di Stato- che avvertì il colonnello di un imminente attacco americano ai suoi danni per salvargli la vita...
Con che faccia si accoglie "amichevolmente" uno che festeggia nel suo stato il "giorno della vendetta" in ricordo del sequestro di tutti i beni e dell'espulsione di oltre 20000 coloni italiani e arriva con la foto di un eroe libico antitaliano appuntata sulla divisa??
Mah


Manuela C.ni

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