Sabato scorso, all’assemblea nazionale di
Italia dei Valori di Roma, al cospetto dei numerosi esponenti casertani di Italia dei Valori presenti, i Commissari Regionali On. Nello Di Nardo
e Antonio Palagiano hanno affidato al sottoscritto il compito di coordinare e
rilanciare il partito in provincia di Caserta.
L’Italia dei Valori è l’unico partito a cui
sono stato tesserato, di cui sono già stato coordinatore provinciale agli
albori della sua presenza sul proscenio politico e che spero vivamente torni ad essere nel cuore
della gente e nella matita degli elettori. Io mi impegnerò in tal senso e sono
confortato dall’aver verificato che la stragrande parte del partito, il partito
dei multiformi e complessi territori della nostra provincia, il partito delle battaglie referendarie e
della generosa e consolidata militanza, è rimasto con convinzione nel partito e
ha manifestato piena adesione alla mia nomina.
E’ pur vero che abbiamo in provincia di
Caserta perso la nostra rappresentanza istituzionale presso l’Europarlamento
(On. Vincenzo IOVINE), al Parlamento Italiano(On. Amerigo PORFIDIA), alla
regione Campania (On. Eduardo Giordano), alla provincia di Caserta (Salvatore
Cella e Francesco Ommeniello). All’elezione di costoro i militanti e i
dirigenti di Italia dei Valori hanno dato il proprio prezioso contributo.
Quegli stessi militanti e dirigenti orgogliosamente
oggi ribadiscono il loro impegno per
un partito che ha posto come elemento fondante
del proprio agire politico la lotta alla corruzione e ai privilegi della
casta, la ricerca della legalità e dell’equità sociale, la difesa dei
lavoratori, dei diritti civili e dei beni comuni.
Certo sappiamo bene che alcuni nostri
rappresentanti istituzionali sono caduti vittima dell’ingordigia e della
debolezza umana. Sono stati prontamente espulsi dal partito e “spintaneamente”-
come dice il nostro Presidente- convinti ad auto espellersi dalle Istituzioni.
L’opera di killeraggio politico, certamente determinata dalla volontà di
delegittimare e isolare l’unico partito che in Parlamento ha fatto in questi
lunghi anni vera opposizione al Governo Berlusconi e al Governo Monti -mettendo
in risalto in questo ultimo caso le mille contraddizioni del partito
democratico-, l’unico partito che in Parlamento si è posto con determinazione
al fianco della Procura di Palermo impegnata nella difficile ricerca della
verità sulla trattativa Stato-mafia e
sui mandanti delle stragi, ci penalizza oggi nei sondaggi, per quello che
valgono.
Sia ben chiaro, noi non ci sentiamo delegittimati, né isolati. Perché in questi
anni, oltre a fare opposizione ferma e coerente in Parlamento, abbiamo
condiviso, nelle piazze e nel Paese, con
i cittadini, i movimenti e le forze della sinistra non rappresentate in
Parlamento, le vere battaglie di civiltà. Quelle dei referendum per l’acqua
pubblica e contro il nucleare, quella della lotta alle leggi ad personam e i
privilegi delle caste, quella della difesa dell’istruzione pubblica, dei
diritti delle donne e della libertà e pluralità di informazione, quella della
raccolta di firme contro il Porcellum, quella delle splendide vittorie dei
Sindaci ( Luigi de Magistris, Giuliano Pisapia e Leoluca Orlando, tanto per
ricordare le più eclatanti), quella a sostegno dei lavoratori nelle mille
vertenze che stanno attraversando e impoverendo il Paese, quella a fianco degli
esodati , quella della raccolta di firme contro l’art. 8 e per il ripristino
del l’art. 18.
Noi siamo convinti che il popolo di centrosinistra, al di là
del comportamento e delle dichiarazioni- spesso ambigui e contraddittori-, dei
tanti protagonisti del proscenio politico, chiede a viva voce, nelle piazze e
sulla rete, un programma che sia alternativo a quello della destra
berlusconiana e cha segni una chiara discontinuità alle politiche economiche
poste in essere dal governo Monti. E’ evidente che il fulcro del programma del
centrosinistra deve essere, oggi più che mai, il LAVORO, la sua
dignità e la sua valorizzazione. L’Italia riparte solo se i lavoratori
recuperano fiducia, orgoglio, diritti e riconoscimento sociale.
Certo IDV intende, insieme a quanti hanno condiviso le belle
esperienze di civiltà sopra ricordate, non fare mera protesta e si propone di
dare il proprio contributo al buon governo del Paese. E fino all’ultimo minuto
auspica che la discontinuità rispetto alle scelte inique e depressive che hanno
caratterizzato la politica economica di Monti, quella discontinuità che ha
lasciato intravedere Bersani durante le primarie della coalizione Bene Comune,
si concretizzi in un programma coerente e condivisibile.
Se, come purtroppo pare, dovessero in quella coalizione prevalere
le spinte liberiste e “l’agenda Monti”, se Bersani dovesse perseverare nel
ritenere essenziale l’alleanza post-elettorale con i moderati di Casini e Fini,
evidentemente noi e tutti voi dovremo offrire all’elettorato di centrosinistra
una proposta alternativa.
Una proposta che parli il linguaggio della coerenza rispetto
alle battaglie condotte in questi lunghi anni e che veda protagonisti donne e
uomini con la schiena dritta, che possano essere testimoni di militanza,
impegno civile e radicamento territoriale.
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