Il commissariamento della Sanità della regione Campania è, da tempo, un dato di fatto con cui tutti, dagli operatori alla classe dirigente, devono obbligatoriamente confrontarsi. Tale commissariamento è stato deciso dal Governo in carica per il considerevole deficit del comparto sanitario campano a cui, a parere del sottoscritto, hanno concorso più fattori. Tra essi ricordo: a)il sotto finanziamento storico di una regione a forte natalità e con alto tasso di immigrazione; b)lo sperpero di pubbliche risorse (basti pensare agli Ospedali inutilizzati o senza ragion d’essere, alle attrezzature mai utilizzate, ai costosi strumenti di salute non adeguatamente valorizzati, alla scarsa comunicazione tra operatori sanitari con inutili se non dannose ripetizioni di prestazioni e accertamenti sanitari); c)l’invadenza dei partiti, che spesso hanno usato la sanità quale strumento per ricerca di clientelare consenso e soddisfazione degli operatori e dei professionisti di riferimento a discapito della meritocrazia e dell’efficienza; d) la commistione (e quindi l’assenza di una vera competizione) tra pubblico e privato.
Preso atto del momento di difficoltà economica- che speriamo essere contingente e temporaneo- in cui verte l’intero comparto della sanità in Campania, nasce l’esigenza di una attenta e lungimirante razionalizzazione delle risorse disponibili. Quest’ultima appare ancora più indispensabile ed urgente se si pensa al modello federalista che partendo da un presupposto giusto- la responsabilizzazione del territorio e della classe dirigente locale- sembra doversi concretizzare attraverso una aumentata tassazione da parte degli Enti Locali e senza una adeguata estrinsecazione del principio di solidarietà nazionale.
L’emergenza e una rete ospedaliera che sia efficace per risposta alla domanda di salute, equa per distribuzione sul territorio e integrata con gli altri comparti di sanità pubblica e privata, rimangono acclarate priorità.
Nondimeno è assolutamente necessario potenziare l’assistenza territoriale. In tale direzione vanno sia le statistiche sanitarie (che dimostrano chiaramente come in termini di efficienza economica e di miglioramento dello stato di salute conviene puntare e investire sull’assistenza territoriale), sia gli intendimenti del Ministero della Salute che nel rinnovare contratti e convenzioni ha dato segnali inequivocabili nella stessa direzione.
In tale ottica, da operatore del settore, quale pediatra di famiglia, da sindacalista, essendo delegato aziendale della Fimp presso l’Asl di Caserta, da cittadino (padre di tre figli) politicamente impegnato e da pubblico amministratore, mi piace segnalare alcune CRITICITA’ che riguardano l’ETA’ PEDIATRICA, la cui pronta soluzione ritengo indispensabile affinchè l’offerta sanitaria della ASL di Caserta e della Regione Campania sia omogeneamente distribuita in tutto il territorio e, soprattutto, sia concreto e percepito l’impegno a voler garantire un pieno ed effettivo DIRITTO ALLA SALUTE.
In particolare ritengo che:
-vada rafforzato, in maniera omogenea sul territorio e con la collaborazione fattiva e responsabile dei pediatri di famiglia, l’impegno della regione nel settoreVACCINAZIONI, in particolare quelle consigliate che prevedono la compartecipazione alla spesa delle famiglie. Mi riferisco, in particolare, alla vaccinazione per lo pneumococco, il meningococco, la varicella;
-vada promossa e finanziata una adeguata sensibilizzazione delle famiglie a riguardo dello stile di vita (promozione dell’attività fisica), della prevenzione dell’obesità, dei disturbi alimentari e delle devianze;
-vada fatta una più attenta prevenzione dell’handicap e vada assicurato un più cogente sostegno alla patologia cronica e al disagio socio-familiare;
-vada adeguatamente valorizzato, da parte dell’Azienda, dei pediatri di famiglia e dei genitori, il LIBRETTO REGIONALE PEDIATRICO. Esso è strumento essenziale per assicurare ai pazienti pediatrici il consapevole intervento da parte di tutti gli operatori sanitari impegnati ad assicurare il loro benessere, la continuità delle cure, l’integrazione delle stesse e, in definitiva, l’uso razionale e oculato delle risorse. Andrebbe esteso ai cittadini italiani che si trasferiscono in Campania e agli stranieri con regolare permesso di soggiorno;
-vada da subito istituito un REGISTRO AZIENDALE e REGIONALE DEI TUMORI DELL’INFANZIA. E’ sensazione comune che la patologia tumorale, purtroppo anche quella infantile, sia in forte aumento nei territori della nostra regione. Dalle angoscianti sensazioni ci si può affrancare solo con dati certificati che potrebbero mettere in evidenza anche la maggior prevalenza di talune forme tumorali in specifici territori;
-vada assicurata alla famiglia un effettivo DIRITTO DI SCELTA del pediatra convenzionato, anche rivedendo, se del caso, gli ambiti pediatrici in essere;
-vada assicurato il DIRITTO ALLA SALUTE in tema di ALLERGIE. Queste ultime costituiscono una problematica emergente (per incidenza e ripercussioni cliniche) e drammatica per le famiglie meno abbienti. Si prevengono con una adeguata profilassi ambientale che si avvale di costosi rimedi e si curano con farmaci e vaccini di cui la nostra regione non si fa assolutamente carico.
In fondo, sono convinto, più che di ingenti risorse c’è necessita di integrare, qualificare e ottimizzare le professionalità e gli investimenti già effettuati.
Dott. Emilio Iannotta
Già componente del Dipartimento Nazionale “Sanità e Diritto alla Salute di Italia dei Valori
Componente del Comitato Aziendale per la pediatria di famiglia della ASL di Caserta
Consigliere Comunale di Piedimonte Matese
Dottor Iannotta, ho letto quanto da Ella dettagliatamente riportato in materia di sanità dell'infanzia, e, oltre a riconoscere in Lei la padronanza professionale della materia, mi permetta di farLe i miei più sinceri auguri affinchè le problematiche e le relative soluzioni da Lei elencate trovino i giusti interlocutori sia a livello provinciale (ASL Caserta) che regionale (Campania). E, mi raccomando, domenica 12 e lunedi 13p.v. QUATTRO SI ai referendum plebiscitari.