Il referendum sul nucleare si terrà regolarmente

Chi la dura la vince e noi dell'Italia dei valori ci abbiamo creduto sin dal primo momento al fatto che la legge è legge e che nessuno può ignorarla. Soprattutto se si stratta di una legge costituzionale non può essere aggirata neanche da questo Parlamento che ha promosso per l'ennesima volta una manovra truffaldina, al dichiarato scopo di impedire ai cittadini che ne avevano fatto richiesta, di svolgere un regolare referendum su un tema importante non solo per il nostro Paese ma per il futuro del mondo intero. E cioè se lo sviluppo delle centrali nucleari deve ancora andare avanti oppure se ci sono ora soluzioni diverse, più economiche, meno pericolose e meno dannose: appunto le energie alternative.

Come sapete il governo e la sua maggioranza asservita, venduta e comprata hanno fatto il possibile e l'impossibile per rendere difficile lo svolgersi di questo referendum, proprio perchè, come ha detto il presidente Berlusconi al suo collega francese Sarkozy, i contratti già erano fatti, e magari pure qualche mazzetta già girava. Invece noi crediamo che oggi i cittadini si siano riappropriati del diritto costituzionale a far sentire la propria voce su questo tema delicatissimo per il futuro del nostro paese e dei nostri figli.

Le ragioni tecniche per cui avevamo chiesto alla Corte di Cassazione di ammettere ugualmente il referendum sono contenute in una memoria preparata dal professor Pace, nostro consulente e difensore in questa battaglia contro il governo del malaffare. Sostanzialmente noi abbiamo chiesto che si applicasse una decisione della Corte Costituzionale che già nel '68 ebbe a dire che, seppur vero che il legislatore fino all'ultimo giorno utile può modificare la legge, lo deve però fare solo ed esclusivamente in linea con lo spirito referendario.
Partendo da questo principio, abbiamo dimostrato alla Corte di Cassazione che lo spirito della legge del governo, quella sulla finta abrogazione della norma che prevedeva le centrali nucleari, era in realtà l'esatto contrario. Voleva cioè fare le centrali nucleari. La prova regina, anche se questo governo distratto e incompetente non se ne è accorto, la abbiamo fornita con due passaggi fondamentali, uno al Senato e uno alla Camera, che noi dei gruppi parlamentari dell’
Idv abbiamo messo là, più¹ da pubblici ministeri che da parlamentari.

Al Senato, dove non c'era il voto di fiducia, abbiamo presentato due emendamenti specifici in cui dicevamo che qualsiasi soluzione di sviluppo del piano energetico nazionale doveva escludere espressamente le centrali nucleari. Ovviamente questi due emendamenti sono stati bocciati su parere contrario del governo. Alla Camera, dove c'era il voto di fiducia e non si potevano presentare emendamenti, abbiamo presentato quattro odg in cui chiedevamo al governo di esprimere il proprio parere e alla maggioranza alla Camera di disporre un odg che impegnava il governo, nel redigere il piano di sviluppo energetico, a escludere le centrali nucleari.

Il governo, scioccamente, ci ha proposto di apportare al nostro odg una modifica con la quale lo avrebbe approvato, e la modifica prevedeva la non esclusione delle centrali nucleari. Ovviamente noi non abbiamo accettato, abbiamo portato gli odg al voto del Parlamento. La maggioranza vota per alzata di mano senza nemmeno sapere per cosa vota, quindi ha votato come diceva il governo e si à dato la zappa sui piedi. Tutti quanti hanno gioito e anche noi, che sapevamo di avere così la cartuccella di riserva davanti alla Corte di Cassazione. Stamattina abbiamo depositato il nostro asso nella manica e la Cassazione non ha potuto che prendere atto di un di fatto ineludibile e invincibile. Questa infatti era un dichiarazione istituzionale. L'arroganza di questo governo è pari solo alla sua ignoranza.

Oggi ci sono stati notificati anche altri due provvedimenti dell'Autorità per le comunicazioni presso cui noi abbiamo fatto ricorso perchè riteniamo che il servizio di informazione pubblica la debba smettere di nascondere notizie di primaria importanza. Il primo richiama la Rai a una collocazione dei messaggi autogestiti, con riferimento ai referendum, in orari più consoni e con maggiore frequenza: farli alle 3 di notte vuol dire farli solo per chi va sui canali hard. Il secondo impone sempre alla Rai di assicurare una rilevante presenza degli argomenti oggetto dei referendum negli spazi di approfondimento. Vale a dire che c'è necessità , fino al 12 e al 13 giugno, di parlare dei referendum, di far sapere ai cittadini che ci sono quattro referendum, due sull'acqua pubblica, uno sul nucleare e uno sul legittimo impedimento che attendono il loro voto.

Acqua, aria e legalità sono tre temi che poniamo all’attenzione dei cittadini indipendentemente dal loro colore politico. Noi vogliamo referendum che non siano uno scontro tra maggioranza e opposizione, tra centrosinistra e centrodestra. Riteniamo che siano materie che interessano tutti i cittadini, a qualsiasi schieramento appartengano. Noi che con il Forum dell’acqua siamo stati i promotori dei referendum ci stiamo impegnando affinchè ai cittadini non venga fatto credere che si vota per il centrodestra o per il centrosinistra. Ai cittadini che hanno firmato per i referendum non abbiamo chiesto a quale partito appartenevano.

Per questa ragione intendiamo tenere questa campagna referendaria su una linea di totale indipendenza dai partiti, a cominciare dall’Idv. Quindi invitiamo tanti partiti che stanno cercando di metterci il cappello sopra a toglierlo, come lo abbiamo già tolto noi.

Abbiamo organizzato una grande kermesse di chiusura, il giorno 10 giugno. In tutte le piazze d’Italia, in particolare a Trieste, Roma, Milano, Napoli, Palermo ci sarà un incontro collettivo per contarci. Vogliamo che quel giorno, all’insegna della Io voto, che è anche un sito che si sta realizzando in rete in queste ore, ci sia un passaparola per ritrovarci poi alle urne a votare domenica e lunedì. Sui palchi non ci saranno bandiere di partito, a cominciare dalle nostre che i palchi li paghiamo.

Antonio Di Pietro


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